CREATURINE ovvero l’imbarazzo di stare al mondo

Venerdì 14, sabato 15 e domenica 16 giugno alle 21.00 presso la Sala Cutu, Teatro di Sacco presenterà un appuntamento prezioso dal titolo CREATURINE ovvero l’imbarazzo di stare al mondo: si tratta dell’evento finale del laboratorio teatrale ANOMALIE 2023-24, diretto da Roberto Biselli e giunto alla IV edizione.
Il percorso laboratoriale, iniziato a novembre 2023, è la testimonianza diretta di un metodo che – nello sviluppare un forte legame collettivo e sociale – ha cercato di stimolare tutti i partecipanti a trovare il proprio personale, originale e dunque unico “modello” comunicativo, al di là di una sterile imitazione o di uno stile precostituito. Il progetto, in cui sono state impiegate le più intime energie degli allievi, si configura come una costellazione di personalissime riflessioni su temi che appartengono fortemente ad una sofferta e partecipata dimensione generazionale.
Cosa significa essere contemporaneamente figlia, sorella e genitore? Cosa si prova quando l’ansia sembra la propria unica compagna di vita o quando essa si evolve nel panico più totalizzante? È possibile fuggire dalle proprie maschere e riscoprire l’amore verso sé stessi?
La risposta non è semplice al punto che, a volte, cercando di dialogare con il proprio bambino interiore, sembra di perder il controllo. Ci sono spesso eventi nelle relazioni umane –particolarmente quando si comincia a definire il proprio io adulto – che possono scoperchiare dolori profondi e scoperte inaspettate. In questi casi, la sfida del farcela da soli rende impossibile contemplare l’arrendevolezza. Ma, forse, perdersi negli altri è necessario per ritrovarsi. E’ questo il senso del lavoro di condivisione che le magnifiche “Creaturine” Alessandro Bertolaso, Anna Pettinari, Benedetta Vico, Caterina Magistrato, Caterina Viarchi, Giovanni Pedini, Lucia Evaristi, Matilde De Angelis, Milena Tromboni, Rocco Panzanelli, Sara Principi hanno realizzato raccontandoci la loro giovane ed intensa esperienza di vita.

“CREATURINE infatti non è solo una cosa. E’ Due. Tre. Undici. È sperimentazione del nostro corpo, espressione della nostra voce e traccia profonda delle nostre parole. Ci raccontiamo a voi. Abbiamo fatto una ricerca e abbiamo trovato delle cose. È stato per ciascuno immersivo, siamo entrati dentro, siamo usciti fuori e ci muoviamo nello spazio nero provando a pitturare i nostri dolori e l’imbarazzo dello stare al mondo.”

“Appena sono entrata in questa stanza tutta nera e ho iniziato questo laboratorio teatrale ho sentito tutti i sensi risuonare, ho visto il corpo, i volti, le voci e le grida di ognuno impazzire. Ho pensato a quanto fosse speciale parlare delle fragilità, a quanto fosse bello guardarle trasformarsi in arte e vedere lentamente fiorire il dolore.
Mi hanno sorpreso le emozioni messe a nudo in ogni scena, mi ha colpito il coraggio che abbiamo avuto rischiando di essere noi stessi e ho trovato commovente la forza che tutti noi abbiamo messo nel guardarci dentro. Nello scoprirmi mi sono sentita davvero abbracciata.
Di questo anno voglio ringraziare la generosità e l’attenzione che ha avuto il nostro maestro, ringrazio i miei compagni che mi hanno fatto capire veramente cosa sia vivere l’ansia, l’emarginazione, la violenza, l’amore e che mi hanno insegnato quanto accettarsi e riscoprirsi ogni giorno sia fondamentale per stare bene. Ringrazio di cuore che si sia parlato della paura di fallire, del peso di dover essere sempre perfetti e di quanto inquietante sia la certezza di sentirsi morire: sentimenti come testimonianza di cosa voglia dire essere umani“.

Ingresso unico 7 euro
Prenotazioni WhatsApp al 3206236109